Tuo figlio è in sovrappeso? Non è colpa del papà: da chi si ereditano i kg di troppo

I bambini ereditano i 'chili' dalla mamma e i 'centimetri' dal papà! Scopri di più sulle influenze genetiche che plasmano il nostro fisico.

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Il mistero dell’ereditarietà fisica ha sempre affascinato gli scienziati, ma ora sembra che la ricerca abbia gettato nuova luce su uno degli aspetti più intriganti: l’influenza genetica dei genitori sull’altezza e sul peso dei propri figli. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito su un campione significativo di famiglie, emerge un’affermazione audace ma supportata dalla scienza: i figli ereditano dai loro padri i “centimetri” e dalle loro madri i “chili“. In altre parole, se siete alti come il vostro papà o magri come vostra madre, c’è una spiegazione scientifica dietro. Non ci resta che andare a scoprirla insieme.

Da chi si ereditano peso e altezza? Dalla mamma o dal papà?

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. L’indagine, condotta dai ricercatori inglesi del Royal Devon e dell’Exeter Hospital su oltre mille famiglie, ha rivelato che l’altezza dei figli è più strettamente correlata a quella dei loro padri. Si tratta di un dato che potrebbe sorprendere i più, considerando la convinzione diffusa che l’altezza fosse determinata da una combinazione dei genitori. Tuttavia, sembra che l’uomo alto abbia maggiori probabilità di avere figli alti, indipendentemente dall’altezza della sua compagna.

Ma non è tutto: lo studio ha anche scoperto che la tendenza a ingrassare o a rimanere magri è più influenzata dalla madre. I figli, infatti, sembrano ereditare dalla loro mamma la predisposizione a mantenere o a raggiungere un certo peso, indipendentemente dall’apporto calorico o dall’attività fisica che effettuano.

I figli ereditano il peso dalla mamma? Quanto è vero?

Non è tutto. I ricercatori hanno tentato di esplorare il legame tra il peso materno e l’obesità infantile, rivelando una complessa rete di influenze che vanno oltre la semplice trasmissione genetica.

È senz’altro vero che esiste una correlazione tra il sovrappeso materno e il rischio di sviluppo dell’obesità infantile del bambino, con diversi studi che indicano un rischio maggiore per i bambini nati da madri in sovrappeso o obese di sviluppare problemi di peso.

Questo fenomeno è attribuito principalmente all’ambiente uterino che può influenzare lo sviluppo del bambino in modi significativi. I livelli elevati di zucchero nel sangue della madre possono attraversare la placenta, esponendo il feto a condizioni metaboliche anomale che aumentano il rischio di obesità. Tale esposizione può innescare una serie di cambiamenti nel metabolismo del bambino, predisponendolo all’accumulo di grasso e al peso eccessivo in futuro.

Oltre all’iperglicemia materna, diversi altri fattori possono contribuire all’obesità infantile. La dieta materna ricca di calorie e zuccheri, la mancanza di attività fisica durante la gravidanza e la predisposizione genetica all’obesità sono solo alcuni dei fattori in gioco. Inoltre, i fattori postnatali come l’alimentazione e l’attività fisica del bambino dopo la nascita giocano un ruolo significativo nel determinare il suo peso e la sua salute generale.

È quindi fondamentale che le donne in gravidanza mantengano un peso sano e adottino una dieta equilibrata e nutriente. L’esercizio fisico regolare durante la gravidanza non solo favorisce la salute materna, ma può anche ridurre il rischio di complicazioni legate al peso per il bambino.

Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i bambini nati da madri in sovrappeso o obese saranno obesi. Molti di loro crescono sani e con un peso normale, poiché l’obesità dipende da una combinazione complessa di fattori genetici, ambientali e comportamentali.

Come funziona l’ereditarietà dell’altezza: è vero che i bambini la prendono dal papà?

Passiamo invece alla parte relativa ai “centimetri”. L’altezza di un individuo è un intricato risultato dell’interazione tra fattori genetici e ambientali, ma la sua ereditarietà mostra un chiaro ruolo dei genitori, in particolare del padre. Si stima che il 60-80% dell’altezza sia determinato dalla genetica, mentre il rimanente 20-40% dipende da fattori ambientali.

Tra i fattori genetici, il cromosoma X maschile, contenente il gene SHOX, emerge come il protagonista assoluto nella determinazione dell’altezza. Questo gene svolge un ruolo chiave nel processo di crescita, e i maschi hanno una maggiore probabilità di ereditare una copia favorevole dal padre, poiché ne ricevono uno da ciascun genitore, mentre le femmine necessitano di un’attribuzione favorevole da entrambi i genitori.

Oltre al gene SHOX, numerosi altri geni contribuiscono all’altezza, ciascuno con un effetto modesto ma cumulativo: una complessa interazione genetica che regola il destino della statura di un individuo.

Tuttavia, anche l’ambiente gioca anche un ruolo fondamentale. La nutrizione durante l’infanzia e l’adolescenza è cruciale per una crescita ottimale: la mancanza di nutrienti può limitare l’espressione del potenziale genetico. Le condizioni di salute dell’individuo, come carenze ormonali o malattie croniche, possono anch’esse influenzare la crescita. Inoltre, i fattori socioeconomici, come la povertà o la mancanza di accesso a servizi sanitari di qualità, possono ostacolare lo sviluppo fisico.

In generale, possiamo affermare che è probabile che i figli siano alti se il loro papà lo è, ma l’altezza è un tratto complesso influenzato da molteplici variabili. Non è possibile prevedere con certezza l’altezza di un bambino, ma è cruciale garantire che riceva una nutrizione adeguata e abbia accesso a cure mediche di qualità per massimizzare il suo potenziale di crescita.

Altezza e peso generale dei bambini: come sono cambiati nel corso della storia

L’altezza e il peso dei bambini sono soggetti a significativi cambiamenti nel corso del tempo, riflettendo l’evoluzione delle condizioni sociali, ambientali e alimentari, oltre che della genetica. Questi cambiamenti sono il risultato di una serie di fattori interconnessi che hanno plasmato la salute e il benessere dei bambini nel corso dei secoli.

Uno dei principali motori di questo cambiamento è il miglioramento della nutrizione. I bambini di oggi hanno maggiori opportunità di accesso a una dieta equilibrata e nutriente rispetto alle generazioni passate, grazie all’aumento della produzione alimentare, alla migliore conservazione degli alimenti e alla maggiore consapevolezza delle pratiche nutrizionali. Una serie di fattori, questa, che ha contribuito a un incremento dell’altezza e del peso medio dei bambini, consentendo loro di raggiungere il loro pieno potenziale di crescita.

Parallelamente, i progressi nelle condizioni sanitarie hanno giocato un ruolo cruciale nel migliorare la salute generale dei bambini. La riduzione dei tassi di mortalità infantile e l’accesso a cure mediche di qualità hanno permesso ai bambini di sopravvivere e prosperare, contribuendo ulteriormente alla crescita e allo sviluppo fisico ottimale.

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